di Ufficio Rabbinico di Milano
22 Gennaio 2011 – 17 Shevàt 5771
Devar Torà
“E sentì Yitrò, sacerdote di Midian, suocero di Moshè…” (Shemòt 18, 1). Ha detto il grande Rebbè di Kotzk,: “Yitrò sentì ciò che udirono anche moltissime altre persone, ma fu l’unico a giungere alle giuste conclusioni; alcuni sentirono, ma non ascoltarono, poiché ciò di cui vengono a conoscenza si ferma alle loro orecchie, senza raggiungere il cuore e l’anima”. Yitrò invece sentì e comprese ciò che era stato detto.
Halakhà
Questo Shabbàt è speciale perché nella parashà che leggiamo vengono letti gli ‘Asèret Hadibbèrot – i Dieci Comandamenti. Vi è l’uso in molte sinagoghe, in segno di rispetto, di alzarsi durante tale lettura. La cosa che pur sembra così semplice non lo è. Questo perché i Maestri sottolineano l’uguale importanza di tutta la Torà e di tutte le mitzvòt in essa contenuta. Per cui può capitare che, volendo dare rispetto a tale brano, si manchi di rispetto al resto della Torà. Esistono comunque varie soluzioni a tale problema: la prima è quella di far salire alla lettura di tale brano il Rav del posto o un Rav riconosciuto come Maestro della Comunità o di quella specifica sinagoga, pertanto non ci si alzerà per dare onore al brano, bensì per dare kavòd – onore – alla persona che è salita. La seconda possibilità è quella di rimanere in piedi per tutta la durata dellaparashà, e secondo alcuni Maestri ve ne è una terza cioè rimanere in piedi per tutta quella stessa chiamata.