di Ufficio Rabbinico di Milano
27 giugno 2021- 17 Tammùz 5781
Devar Torà
“Ora, vieni, ti prego, maledicimi questo popolo…” (Bemidbàr 22, 6). Dice riguardo a questo verso Rabbì Yeshayàh ha-Levy Horowietz, conosciuto con l’acronimo della sua opera “Shne Luchòt ha-Brìth” come Shlà ha-Kadosh”: Faccia molta attenzione l’uomo a non aprire la sua bocca al Satàn, poiché anche se costui ha parlato senza intenzione cattiva attira quel pensiero negativo su di sé. Balàk ha detto a Bilàm: “Vieni e maledicimi” e la sua bocca lo ha fatto cadere, poiché alla fine Bilàm lo ha maledetto.
Halakhà
Nel 17 di Tamuz avvennero 5 cose: vennero spezzate le Tavole della Legge, cessò il sacrificio quotidiano nel Primo Santuario, fu fatta una breccia nelle mura di Yerushalaìm nel periodo del Secondo Santuario, il malvagio Apostemos bruciò la Torà e pose un’immagine nel Santuario.
Il digiuno del 17 di Tammùz dura dall’alba all’uscita delle stelle. Sono obbligati a farlo tutti gli adulti ma ne sono esenti donne incinte e quelle che allattano; i malati, anche se non si trovano in pericolo, non hanno l’obbligo di digiunare.