Devar Torà / L’importante è iniziare

Parole di Torah

di Ufficio Rabbinico di Milano

Shabbat – Chayè Sarà

19 Novembre 2011 – 22 Cheshvàn 5772
Devar Torà
In questa Parashà, la Torà ci racconta della morte di Sarà e di Avraham; con modalità diverse, ci viene detto come la vita di queste due persone sia stata completa e integra. Tuttavia, D-o promette a più riprese che avrebbero avuto grande discendenza e tutta la terra di Canaan; eppure alla conclusione della loro vita si ritrovano con solo due figli e senza nemmeno un fazzoletto di terra, al punto che Avraham è costretto a comperarsi una grotta dove seppellire la moglie. A questo proposito Rav J. Sachs fa notare come nella vita l’importante non sia “arrivare”, bensì “iniziare” e assicurarsi che i nostri figli possano portare avanti il nostro progetto e così i figli dei nostri figli. Avraham non ha avuto figli numerosi, ma ha avuto Isacco. Non ha avuto la terra di Canàan, ma ne ha comprato una piccola parte. Come disse un grande saggio: “Un viaggio di 10.000 miglia inizia con un passo”.
Halakhà
È fatto obbligo all’uomo occuparsi in qualche modo dei preparativi per lo Shabbat; ad esempio preparando le candele o la tavola o aiutando nelle pulizie. I più grandi saggi del Talmùd ponevano molta attenzione a questo precetto: alcuni si occupavano di tagliare le verdure, altri di preparare la legna, altri sceglievano con cura i piatti per la tavola. È dovere di ogni uomo fare altrettanto (Shulchan Aruch, Orach Chaym: 250).