di Ufficio Rabbinico di Milano
9 Sivàn 5771
Devar Torà
“… Poiché il Signore parlò bene d’Israele…” (Bemidbàr 10, 29). Il Gaòn Rabbì Zwì Elimelech Shapira, scrive nel suo libro “Ighereth de-Halachà”: In tutta la Mikrà abbiamo trovato solamente due volte l’espressione “parlò bene”. Una in questo verso dove “parlò bene” è riferito al popolo d’Israele, e la seconda espressione è nella Meghillàt Esther(7, 9) dove è scritto: “Parlò bene del Re” e dove in base alla tradizione il “parlò bene” è riferito al Santo Benedetto Egli Sia Re dei Re. Da qui si può trarre come insegnamento che l’uomo deve sempre parlar bene del popolo d’Israele e deve astenersi dal accusarlo, poiché chi parla bene d’Israele, è come se parlasse bene del Re del mondo.
Halakhà
Ogni persona è tenuta personalmente ad eseguire un’azione, seppur minima, in onore dello Shabbàt, nonostante si disponga di numerosi domestici al proprio servizio. Così ci risulta facessero gli Amoraim: “Rav Chisdà tagliava accuratamente le verdure; Rabba e Rav Yosef spaccavano la legna; Rav Zèra accendeva il fuoco e Rav Nachman puliva casa, preparava le stoviglie da utilizzare di Shabbàt e metteva da parte quelle adoperate nel corso della settimana” (Talmùd Shabbàt 119a). Ognuno deve imparare da questi esempi (Ki.Sh.Ar. Cap. 72, 5).