David Roberts, L'assedio di Gerusalemme da parte dei romani

Il digiuno del 17 Tamuz, per commemorare cinque eventi tristi per il popolo ebraico

di Redazione
Oggi 23 luglio è il digiuno del 17 Tamuz. (Orari di Milano: entrata 4.11, uscita 21.45)

Questo digiuno commemora cinque eventi infausti che accaddero al popolo di Israele, nel corso dei secoli, proprio in quella data. La Mishnà (Ta’anit 4, 3) così li enumera:
Le prime tavole della Legge furono rotte da Moshé che, scendendo dal monte, vide che il popolo aveva fabbricato il vitello d’oro e vi tributava riti.
Le offerte inerenti i sacrifici quotidiani furono sospese nel primo Bet Hamikdash in quella stessa data.
– Fu aperta la prima breccia nelle mura della città ai tempi del secondo Bet Hamikdash: l’evento segnò l’inizio della distruzione ad opera dei romani.
– Durante il tempo del secondo Bet Hamikdash, Apustamus il malvagio bruciò la Torà.
Idoli furono posti nel Santuario.

Al tempo del primo Bet Hamikdash fu praticata una breccia nelle mura di Gerusalemme nel 9 di Tammuz. Tuttavia i Maestri non decretarono che in tale data si rispettasse un digiuno per non opprimere eccessivamente il popolo e ordinarono di osservare il digiuno il 17 del mese, poiché la distruzione del secondo Santuario è considerata una calamità grave.
Nella medesima data, il 17 Tammuz, Noach mandò la colomba per vedere se il diluvio era terminato, ma l’uccello non trovò dove posarsi e tornò all’arca. Così il popolo ebraico, paragonato alla colomba, dalla distruzione del Tempio non trovò “un luogo dove posare i piedi”, in cui vivere in piena tranquillità.

Da Fare:
Adulti che non hanno problemi di salute, dall’età di bar o bat mitzvà, non mangiano ne bevono dall’alba al tramonto.
Donne in gravidanza e che allattano non sono obbligate a digiunare oggi. Chiunque abbia problemi di salute consulti con un rabbino. Anche coloro che non hanno l’obbligo di digiunare, come persone che non stanno bene o bambini non dovrebbero mangiare cibi dolci e caramelle.
È permesso svegliarsi prima dell’alba per mangiare qualcosa se si ha avuto l’intenzione di farlo prima di coricarsi la sera prima.
Durante la preghiera del mattino si recitano le selichòt, le preghiere di penitenza. La preghiera Avinu Malkenu viene detta sia al mattino che al pomeriggio durante minchà.
Si legge il Sefer sia al mattino che al pomeriggio. La lettura è la stessa per entrambe le volte, Esodo 31,11-14 e 34,1-10. Nel pomeriggio si legge la Haftarà da Isaia 55,6-56,8.
Durante l’amidà, si al mattino che al pomeriggio, coloro che digiunano aggiungono il paragrafo ‘anenu’ prima del paragrafo ‘shemà kolenu’.
Astenersi dal mangiare e bere è l’aspetto materiale di un giorno di digiuno, a un livello più profondo, il digiuno è un giorno d’auspicio, un giorno quando il Sign-re è più accessibile del solito, in attesa del nostro sincero pentimento.

Tratto in parte dal sito Cyberderasha.it e da Chabad.org

 

(Foto: David Roberts, L’assedio di Gerusalemme da parte dei romani)