di Roberto Zadik
Sono passati undici mesi dalla dipartita di Rav Eliahu Ben David Richetti z”l e per l’occasione, mercoledì 23 febbraio, in data ebraica il 23 Adar I, Rav David Sciunnach, vice rabbino di Milano, ha ricordato con un video “un grande maestro e amico” come il Rabbino Richetti, che scomparso improvvisamente “ha lasciato un grande vuoto in tutti noi”.
Nel filmato, oltre a sottolinearne le doti di benevolenza, coerenza e saggezza ha collegato il suo personaggio a diversi concetti fondamentali dell’ebraismo. Dallo studio della Torah, al rapporto costante fra il popolo ebraico e la Presenza Divina, alla coerenza che ogni studioso di Torah dovrebbe preservare fra apparenza e interiorità. Rievocando questo periodo di passaggio fra il primo mese di Adar e Adar II e le parashot legate al Mishkan egli ha approfondito alcuni punti della parashà di Terumà collegando la saggezza e la coerenza tipiche di Rav Richetti alla santità del Mishkan (Santuario) e dei suoi oggetti.
Citando parti fondamentali della struttura come l’ Arca dell’Alleanza che era esteriormente d’oro come al suo interno e il relativo commento di Rashi egli ha evidenziato l’importanza di coltivare la spiritualità in un costante raffinamento delle proprie qualità interiori. Alternando insegnamenti di ebraismo e di Torah, una serie di citazioni, dal Talmud a prestigiosi commentatori, come i saggi spagnoli medievali Ibn Ezra e Rabbenu Bechayè e il ricordo della personalità del Maestro scomparso l’anno scorso, Rav Sciunnach ha concluso “Rav Elia aveva capacità di farci sentire vicino a Dio era amato da tuti e vicino a tutti e iuna delle massime dei Pirke Avot gli si addice perfettamente: tutti quelli che hanno benevolenza di uomini hanno benevolenza Divino”.