Sophie Milmann ha la musica jazz nel sangue benchè niente della sua storia lo farebbe pensare. Nata in Russia, all’età di sei anni si è trasferita in Israele e dieci anni dopo, è partita di nuovo, questa volta diretta in Canada.
La passione di Sophie per il jazz, per quanto strano possa sembrare, è nato durante il periodo israeliano a Haifa, quando ascoltava i vecchi LP del padre.
Ciò che la frustrava in quegli anni era il fatto di non poter parlare di quel genere di musica con gli amici di scuola – “appena ne accennavo mi guardavano come se parlassi una lingua straniera!” – e poi il fatto che a Haifa non ci fossero clubs o locali dove ascoltare musica jazz.
Una situazione completamente diversa da quella attuale: oggi in Israele la musica jazz sta vivendo un vero e proprio boom!”
Sophie torna in Israele ora dopo tanti anni [si esibisce sabato 18 giugno allo Zappa Club di Herzliya] e porta con sè uno straordinario bagaglio, culturale e musicale, che le consente di esibirsi in russo, in ebraico, in francese e in inglese. “Uno dei vantaggi dell’essere emigrata tante volte come ho fatto io, è che alla fine ci si appropria di lingue e culture diverse. Io – dice la Milman – ho un approccio russo-ebraico-europeo al jazz che è ciò che mi distingue dagli altri cantanti e musicisti jazz e anche la ragione per cui riesco a comunicare con così tanta gente”.
Il suo album più recente è “Take love easy” (2009), una raccolta di brani in cui la Milman raccoglie il meglio dei suoi 25 anni di carriera.
In questo video, il classico “Ochi Chernye” reinterpretato dalla Milman durante un’esibizione a Toronto di qualche anno fa.
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