L’Italia e l’attentato alla sinagoga di Roma del 1982

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“Attentato alla sinagoga, Roma, 9 ottobre 1982. Il conflitto israelo-palestinese e l’Italia” è il volume che gli storici Arturo Marzano e Guri Schwarz hanno pubblicato qualche mese fa per le edizioni Viella. In esso ricostruiscono le dinamiche e il clima che accompagnarono l’attentato alla sinagoga di Roma del 9 ottobre 1982, nel quale oltre ai numerosi feriti, morì il piccolo Stefano Gaj Tachè, di 2 anni. Il racconto di quei terribili momenti è collocato all’interno di una riflessione di ampio respiro in cui vengono illustrate sia le premesse sia il contesto internazionale in cui avvenne  l’attacco: il conflitto israelo-palestinese, con le sue ripercussioni sul territorio italiano; la guerra in Libano e le stragi di Sabra e Shatila; l’evoluzione della politica estera italiana in Medio Oriente.

Attraverso una lunga disamina delle fonti d’archivio e della stampa dell’epoca, Marzano e Schwarz, hanno messo in evidenza non solo il modo in cui la società italiana visse quella stagione e i mutamenti che si produssero sul piano politico, culturale e nei rapporti con l’ebraismo italiano, ma anche il significato di quell’evento in termini di autocoscienza e identità ebraica, nella rielaborazione della persecuzione razziale e della Shoah, nella riflessione sulla diffusione dell’antisemitismo.
Di tutto questo ha parlato in particolare Arturo Marzano nell’intervista rilasciata alla trasmissione RAI, “Le pagine della politica”, andata in onda lo scorso 23 novembre.