Cosa accadrebbe se la tecnologia avesse un’anima e fosse in grado di prevedere e quindi prevenire i pericoli per l’uomo?
Con una buona dose di provocazione ce lo fa immaginare un video, realizzato da alcuni studenti della Filmakademie del Baden-Wuerttemberg.
Pensato come uno spot pubblicitario, nel video si vede la nuova Mercedes classe S della Daimler che investe deliberatamente un bambino. Quel bambino è Adolf Hitler: l’auto, grazie ai suoi sensori, e’ stata in grado di avvertire un pericolo “prima che accadesse”.
Negli 80 secondi del video, ambientato nell’Austria di fine ‘800, una Mercedes attraversa un villaggio, dove si vedono uomini al lavoro, mucche al pascolo e bambini che giocano.
Di fronte a due bambine intente a giocare in mezzo alla strada, entra in funzione il sistema di “collision prevent” e l’auto si blocca. Ma quando l’auto incrocia un ragazzino dai capelli neri che corre con un aquilone in mano, il sistema non entra in funzione; l’auto lo prende in pieno. Nell’urto, si vede anche “chi” sarebbe diventato quel ragazzino da adulto: Adolf Hitler. E infatti una donna, che ha udito l’incidente, corre fuori di casa gridando, “Adolf!”
Il video si chiude sul corpo esanime del ragazzino, steso a terra in una posizione che ricorda una svastica, e con il sottotitolo: “Mercedes Benz – sistema di frenata automatica – rileva i pericoli prima che si presentino”.
“Mercedes vende auto con una tecnologia intelligente che evita gli incidenti – ha scritto Tobias Haase, regista del video; “con questo video abbiamo voluto porre la questione di ciò che potrebbe accadere se la tecnologia avesse un’anima”.
Il video sembra giocato su una sorta di implicita e voluta contraddizione: il sistema ha rilevato un pericolo (per l’umanità), perciò l’auto non si è fermata. Una tecnologia dotata di anima, insomma, sarebbe in grado di prevedere il genere di pericolo che ha di fronte, eliminandolo sul nascere.
La casa di produzione tedesca Daimler ha preso le distanze dal video, imponendo all’inizio dello spot un disclaimer in cui si precisa che si tratta di uno “spot non autorizzato”.
“Non ci sembra giusto utilizzare in uno spot pubblicitario la morte di una persona, in particolare di un bambino, come pure contenuti relativi al nazismo”, si legge in una nota rilasciata dalla Daimler, “anche se si tratta di una finzione”.